Dieta Vegetariana

DOMANDA di Lisa

Vorrei sapere se una dieta vegetariana è possibile e come andrebbe strutturata per non incorrere in problemi di salute.

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RISPOSTA:

Ciao Lisa, per rispondere alla tua domanda comincio col citarti alcune frasi di Umberto Veronesi (famoso oncologo italiano – tredici lauree honoris causa):

“Il cibo può diventare un veicolo di sostanze nocive, tossiche per l’apparato cardiocircolatorio e per il sistema digerente, e talvolta potenzialmente in grado di provocare tumori. Non è vero che la carne è necessaria al nostro sostentamento. Non solo i vegetali ci mettono a disposizione tutto quanto occorre alla vita, ma in essi si trovano anche le proteine, contrariamente a quanto la gente crede. Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie” . 

Da tali affermazioni si può dedurre che non c’è alcun rischio per la salute qualora si decida di eliminare dalla propria dieta prodotti animali ed è errato pensare che senza la carne non sia possibile assumere proteine o che le proteine animali siano fondamentali (concetto molto diffuso nella nostra società).

Il vegetarianesimo raccoglie sempre più consensi dall’opinione pubblica sia per una crescente sensibilità nei confronti degli animali, che per un fattore prettamente salutistico. Una dieta vegetariana ricca di tutti i componenti di origine vegetale ha effetti benefici sul corretto funzionamento cellulare e quindi sul benessere del corpo. Tale dieta si basa sostanzialmente su cereali, legumi, verdura, frutta e in maniera ridotta latte, latticini, uova. Le principali varianti della dieta vegetariana sono tre: 

    • La dieta latto-ovo vegetariana che, oltre agli alimenti di origine vegetale, prevede l’assunzione di latte e derivati, uova e miele, ossia prodotti animali cosiddetti indiretti.
    • La dieta latto-vegetariana, invece, è simile alla precedente ma esclude le uova.
    • Il veganesimo esclude totalmente prodotti animali diretti e indiretti (per animali si intendono ovviamente anche i pesci!).

E’ importante una corretta informazione per iniziare lo “svezzamento” dalla condizione di onnivoro e per abituare l’organismo ad un nuovo stile di vita migliore e più salutare. Quindi, per rispondere alla tua domanda, posso dirti che una dieta vegetariana è possibile e, se ben strutturata, non c’è  pericolo di incorrere in problemi di salute (a conferma di quanto detto ti consiglio di guardare questo video).

Inoltre, con una dieta vegetariana, è possibile ridurre di gran lunga i fattori di rischio per numerose e pericolose malattie, come tumori o malattie cardiovascolari, tra le cui cause troviamo un eccessivo consumo di carne (tutte le carni, in particolare quelle rosse) e formaggi, responsabili dell’aumento di radicali liberi (specie chimiche molto reattive) e colesterolo.

I vantaggi di una dieta vegetariana sono tanti: rinforzo del sistema immunitario mediante l’assunzione di vitamine, sali minerali ecc., riduzione di radicali liberi e di tossine circolanti nel sangue, grazie a sostanze antiossidanti che troviamo solo in frutta e verdura.  Inoltre, è bene chiarire che le proteine di cui abbiamo bisogno sono tutte presenti prevalentemente in legumi e cereali; è errato parlare di proteine animali e vegetali come fossero due cose differenti: la proteina è una catena di aminoacidi (unità funzionale e strutturale di tutte le proteine, sono 8 i cosiddetti aminoacidi essenziali),  pertanto una dieta vegetariana completa consente al corpo di avere tutto ciò di cui ha bisogno. La differenza tra proteina animale e vegetale risiede nel metabolismo e nella composizione aminoacidica: le proteine di origine animale sono complete e bilanciate, cioè contengono tutti gli aminoacidi essenziali per essere assimilate dall’intestino, mentre quelle vegetali possono essere complete ma non sono bilanciate per permettere l’assorbimento completo. Questo, però, non significa che le prime siano “più salutari”. Associando due alimenti vegetali come cereali e legumi si ottiene lo stesso risultato di una proteina animale. L’aspetto importante, più significativo, in termini di benessere del corpo a vantaggio delle proteine di origine vegetale sta nell’effetto metabolico: esse, durante il normale processo catabolico, portano alla formazione di acidi “volatili” come l’acido piruvico, ossalico e lattico che vengono eliminati continuamente mediante la respirazione sotto forma di acido carbonico. Quelle animali, invece, conducono nel processo metabolico alla formazione di acidi “fissi” o forti come acido urico, acido fosforico e solforico che possono essere eliminati solo attraverso la filtrazione renale,  la cui frequenza è minore rispetto a quella possibile attraverso la semplice respirazione. Di conseguenza si ha un’ inacidificazione delle urine a seconda di quante proteine animali sono state consumate nel corso della giornata. Ciò porta a una condizione persistente di acidosi cellulare che può essere la causa di numerosi processi patologici come infezioni, diabete, tumori e sindrome metabolica. 

Invece, per quanto riguarda il latte, le uova e il formaggio, è importante sottolineare che, oltre ad essere dei cibi cosiddetti acidi, a lungo andare, una loro assunzione eccessiva e frequente potrebbe essere causa di una maggiore incidenza dell’osteoporosi poiché, per metabolizzare questi elementi, sono necessari cofattori come calcio e fosfati presenti soprattutto nelle ossa (per approfondimenti vedi i seguenti link: paleodieta e Osteoporosi).

Bisogna tener presente che nella dieta vegetariana, proprio per l’assenza di carne, è importante assumere la vitamina B12 o cobalamina che, benché sia ben immagazzinata nell’organismo, non è contenuta negli alimenti di origine vegetale, salvo nel caso in cui siano stati contaminati da microrganismi. La vitamina B12, la cui emivita è stata calcolata in 1-4 anni, può essere sintetizzata in natura solo da batteri, funghi e alghe; è presente in piccolissime quantità in tutti gli alimenti di origine animale. Essa si trova nell’aloe vera, nelle uova o nel latte di soia arricchito, è importantissima per la duplicazione del DNA, per l’emopoiesi (formazione di cellule del sangue), per il sistema nervoso e per quello immunitario.

Il vegetarianesimo si porta dietro una serie di pregiudizi sbagliati che vanno dalla pericolosità del non mangiare carne alle forti carenze nutrizionali, ma, basterebbe informarsi per scoprire una varietà enorme di prodotti vegetali che stimolano, perché no, a sperimentare nuovi piatti e che forse il problema di salute potrebbe incorrere soprattutto con il consumo di prodotti animali.

È  importante comunque seguire una dieta sana e variegata con particolare attenzione al fabbisogno energetico per l’intera giornata.

  • Primo consiglio: associare sempre un tipo di legume a un tipo di carboidrati (ad esempio la buona e famosa “pasta e fagioli”) perché i legumi , ad eccezione della soia, contengono basse quantità di metionina (un aminoacido), mentre i cereali contengono minori quantità di lisina (aminoacido).
  • Secondo consiglio: non mangiare sempre le stesse cose in modo da fornire al corpo tutti gli elementi vitali essenziali di cui ha bisogno quotidianamente. In questo modo si hanno a disposizione tutte le proteine necessarie (e non solo) senza ricorrere a fonti animali.
  • Un altro prezioso consiglio che sento di darti è cercare di bere acqua “alcalina”, ossia ad un pH uguale o maggiore di 7, un vero e proprio toccasana per il nostro caro sangue. 
Piramide alimentare di una dieta vegetariana

DICHIARAZIONI SCIENTIFICHE INERENTI GLI EFFETTI DANNOSI DEI CIBI DI DERIVAZIONE ANIMALE ED I BENEFICI DELL’ALIMENTAZIONE VEGETARIANA

L’eccessiva assunzione di proteine animali in genere, il consumo frequente di carne rossa, l’elevato consumo di grassi animali e l’ingestione di sostanze cancerogene che si sviluppano con la cottura alla griglia, affumicatura, insaccatura, sono associate allo sviluppo di tumori del colon-retto, del pancreas, della prostata.”
(Sapere & Salute, ottobre 2008, pag. 24)

Dopo aver esaminato la funzionalità polmonare di 7500 persone i ricercatori del Medical Center della Colombia University di New York hanno scoperto che un’alimentazione ricca di carne “lavorata” bacon, salame, mortadella, prosciutto cotto, carne in scatola e wurstel, nuoce ai polmoni e favorisce la broncopneumopatia cronica ostruttiva, che ogni anno causa circa un milione di vittime nel mondo di cui 18.000 in Italia e che chi mangia tali prodotti ha il 71% di probabilità in  più di ammalarsi.” 
(Viversani)

L’alimentazione vegetariana è associata ad una ridotta mortalità oltre che per cardiopatia ischemica e malattie cerebro-vascolari, anche per tumori. Le statistiche di un monumentale lavoro scientifico inglese del 1996, cui sono stati raccolti dati per abitudini e mortalità di 11.000 vegetariani seguiti per 17 anni, evidenziano che nelle donne vegetariane vi è una riduzione del 44% del rischio di carcinoma mammario rispetto alla mortalità della popolazione generale. Più precisamente, negli uomini è ridotta del 60% la mortalità per cancro dello stomaco, del grosso intestino, del retto, dei bronchi e dei polmoni; 65% di mortalità in meno per diabete mellito; 25% in meno per miocardia ischemica, del sistema cardiocircolatorio, dell’apparato digerente, genito-urinario e respiratorio. Anche nelle donne è nettamente ridotta la mortalità per carcinomi bronco-polmonari: 60% in meno per le donne non fumatrici, 35% per carcinoma dello stomaco; l’80% in meno per il diabete mellito, oltre che per malattie dell’apparato respiratorio, digerente, genito.urinario e del sistema circolatorio.
(Dr. Giuseppe Fariselli, medico chirurgo e oncologo, omeopata e omotossicologo presso l’Istituto Tumori di Milano)

Che la carne sia cancerogena lo affermano i famosi clinici americani Armstrong e Doll (International Journal of Cancer 1975); i ricercatori dell’American Foundation di NeW York, i ricercatori del National Medical Center degli USA; i proff. Caprilli e Pietroiusti dell’Istituto di Clinica Medica 2 dell’Università di Roma; i diversi clinici partecipanti al Simposio internazionale di Cancerologia tenutosi nel 1984 a Montecarlo. Mediante studi epidemiologici è stata dimostrata una sicura relazione tra diete ricche di proteine e grassi animali e alcuni tipi di cancro, in particolare cancro al seno, al pancreas, alla prostata.

Alcune informazioni sono state prese da :
http://www.dietaperdimagrire.info/diete/dieta-vegetarianaguida-menu.html

 

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