Il giudizio degli altri

DOMANDA di Martina:

Perché ci preoccupiamo di quello che la gente pensa di noi, ma in realtà non abbiamo un’idea della percezione che gli altri possono avere dato che non possiamo vederci dall’esterno?

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RISPOSTA:

Questa preoccupazione nasce spesso dall’educazione che abbiamo ricevuto.

Chi non ricorda i propri genitori quando con amore e dolcezza ma anche con fermezza ci raccomandavano, o quasi imponevano, di essere sempre meglio di quello che siamo, fornendoci i consigli e i modi per comportarci e allo stesso tempo aiutandoci nella formazione del nostro carattere, poi le esperienze di vita hanno fatto il resto. “Essere indulgenti verso gli altri, severi verso se stessi, è un consiglio banale, nell’esistenza è la sola regola da seguire” (Marcel Proust).

La preoccupazione relativa al giudizio che gli altri hanno di noi nasce proprio dalla nostra incapacità di sapere con certezza come gli altri ci vedono, ed il nostro bisogno intrinseco di essere accettati e giudicati bene può far nascere dubbi e ansie sul nostro modo di rapportarci agli altri. 

Gli altri sono la nostra unica possibilità di vederci dall’esterno, in realtà la percezione che gli altri possono avere di noi siamo proprio noi a fornirla, con i nostri modi di fare e pensare. Poi sta a noi accettare o meno quello che pensano loro di noi. La nostra accettazione dipende dal nostro vissuto, dallo stato d’animo del momento e da chi viene mossa determinata critica o affermazione, imponendoci sempre una autocritica, fondamentale per la crescita intellettiva e spirituale.

Alle volte poi, è meglio non dare peso a quello che la gente pensa, molti mossi dall’invidia e dall’ignoranza, muovono degli sproloqui assurdi, che nuocciono più a loro che a chi sono diretti, ma anche questo tipo di comportamento può aiutarci, per selezionare le nostre frequentazioni. 

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