Iconografia – La mano parlante

DOMANDA di Antonio

Qual è il significato dell’immagine di Cristo, o di un santo, che esegue con la mano destra un gesto simile a quello che facciamo solitamente noi, quando in una foto per fare i simpatici chiudiamo verso il palmo pollice, anulare e mignolo, mentre indice e medio disegnano una V?

RISPOSTA:

Resurrezione di Lazzaro (part.)- Giotto – Cappella degli Scrovegni, Padova.

Il paragone con i nostri gesti quotidiani e, prima di leggere questa risposta avremmo detto pure spontanei, ci permette di affrontare una questione così complicata quale è l’iconografia nella storia dell’arte, consentendo a tutti di giocare, in modo semplice, con termini anche tecnici ed entrare, a passo veloce, in argomenti che appaiono, invece,  molto specifici. Il gesto di cui stiamo per parlare ha alle sue spalle una storia lunghissima che non comincia nell’iconografia cristiana ma, ancora prima, in quella pagana. 

Quello che ancora oggi il Papa utilizza nella benedizione dei fedeli, seppur molto semplificato, nasce invece in un contesto politico.

Arco di Costantino, Roma – particolare

In età romana il gesto dell’ adlocutio, è questo il suo nome originario, veniva fatto dagli oratori che stavano per prendere la parola e volevano richiamare l’attenzione del pubblico; consisteva più precisamente nel tenere pollice, indice e medio ben aperti, chiudendo anulare e mignolo. Gli imperatori stessi cominciarono poi ad usarlo durante i loro discorsi ai soldati e,  in questo caso, gli esempi per noi si concretizzano: nell’Arco di Costantino a Roma vediamo raffigurato, infatti, l’imperatore Marco Aurelio mentre parla ai suoi soldati. Anche se non conoscessimo il soggetto della scena, sarebbe proprio quel gesto a suggerircelo, perché vediamo un personaggio isolato in posizione elevata rispetto al gruppo che gli sta di fronte e che lo osserva: il gesto del braccio destro alzato e la mano (purtroppo rovinata) in quella posizione propongono un rapporto comunicativo tra i due gruppi della composizione. Figurarsi dunque  come, sin da subito, questo gesto della mano parlante abbia avuto fortuna nella storia dell’arte, perché riusciva a specificare in un contesto artistico muto l’azione verbale che si voleva rappresentare.

Il passaggio di questa iconografia dalla connotazione pagana a quella cristiana avvenne quasi per inerzia, come tutto il resto delle simbologie, dei codici, delle leggi, dei riti e quant’altro che, a partire dal IV secolo, andò a confluire e a trasformarsi in quello che dovette ben presto diventare la sovrastruttura del mondo cristiano.

Sin dalle primissime immagini di Cristo che furono elaborate ad affresco o a mosaico nelle absidi delle basiliche paleocristiane, Egli è raffigurato spesso in questa atteggiamento e di solito reca nella mano sinistra un libro aperto con delle iscrizioni. In età alto medievale, compare anche la versione greca di questa iconografia: il significato è sempre lo stesso, ma viene eseguito in modo più complesso, tenendo aperti indice, medio e mignolo, invece,  chiusi  sul palmo anulare e pollice. Nell’immagine di Cristo con libro e mano parlante è ancora più chiaro come il gesto dia quasi voce alle parole scritte nel testo, in modo imperativo Cristo sembra intimarci di ascoltare quelle parole, un po’ come l’imperatore che esigeva di essere ascoltato dai suoi soldati. 

Cristo benedicente – Raffaello – Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia.

Negli esempi medievali si tratta di un Cristo Giudice, un Cristo di cui è esaltato il carattere autoritario. A partire dal Basso Medioevo il significato di questa immagine diventa meno perentorio, anche contestualmente ai cambiamenti in seno alla Santa Romana Ecclesia nel XIII secolo, optando per un Cristo più compiacente, povero e sofferente che, con quell’atto benedice semplicemente i cristiani, rassicurandoli. Ecco, quindi, che il nostro gesto della mano parlante assume quel significato che ha ancora oggi, quello della benedizione cristiana. In tutte le altre opere d’arte di età moderna e contemporanea, il Cristo benedicente sarà una costante. 

Capace ora di riconoscerlo sin da subito, ti lascio girovagare per musei e basiliche, orgoglioso di saperne qualche cosa in più.

 

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